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martedì 15 ottobre 2013

Ricordi di un'estate...

Breve nota introduttiva:
per quelli di voi che hanno deciso di leggere questo post nella speranza che rievocasse atmosfere di vacanza, tranquillità e raggi caldi sulla pelle mentre la temperatura esterna invita ad accendere i termosifoni...sappiate che in questo post non troverete nulla del genere.



Infatti la mia non è stata una vacanza ma una reclusione e il sole l'ho visto solo da lontano...

Quest'estate che tanto attendevo e che prometteva di cancellare mesi bui e tristi mi ha subito tradita.

Poco prima della nostra consueta partenza per la Spagna, ci siamo concessi una scappata sul lago di Como, ad accompagnare "Marito vado dove mi porta il vento".

La giornata era splendida, il cielo e la spiaggia pieni di kitesurf colorati.

Io ed Edo ci siamo messi in disparte, lontano dal caos dei kite che si alzavano e si abbassavano.

Ci siamo goduti un pranzo con vista sul lago e abbiamo fatto amicizia con un bimbo che ha coinvolto Edo in una partita a calcio.

Da brava mogliettina premurosa ho deciso che forse era il caso di controllare che fine avesse fatto il mio disperso marito....

Proprio quando sono riuscita ad individuarlo tra la miriade di kite sparpagliati sulla sabbia sulle pietre e lui ha alzato il suo sguardo su di me, un kitesurfista ha perso il controllo del proprio kite ed è stato trascinato lungo la spiaggia.

Indovinate dov'è andato a finire il kite con kitesurfista incluso?

Ma addosso a me naturalmente!!!

Prima sono arrivate le corde del kite che mi sono finite in bocca ma un urlo di mio marito ha fatto sì che reagissi e me le togliessi, peccato che siano salite sul naso...Intanto è arrivato il kitesurfista trascinato dalla vela e mi si è schiantato addosso proiettandomi in aria per poi proseguire la sua corsa mentre io piombavo per terra come una bambola di pezza.

Ancora incapace di capire cosa fosse successo esattamente, ho cercato di rialzarmi ma il braccio su cui facevo leva faceva male. In men che non si dica mi sono ritrovata addosso mio marito che mi teneva una mano sul naso e urlando insulti in tutte le lingue a lui conosciute mi intimava di non muovermi.

Un capannello di gente si è rapidamente formato intorno a me. Da non so dove sono spuntate delle garze. Le mie richieste di spiegazioni a mio marito cadevano nel vuoto. A un certo punto ho pensato di essere rimasta senza naso e mi dicevo "toh guarda, non fa neanche così male e poi respiro bene!". Finalmente un'anima pia si è degnata di tranquillizzarmi dicendomi che avevo una piccola ferita sul naso; naturalmente ha rischiato di essere mangiata da mio marito che non concordava con il "piccola ferita"...

Poi è spuntato Lui, Il chirurgo plastico, che avendo assistito alla scena è corso in mio soccorso. Mi ha tranquillizzata, medicata come ha potuto e infilata su un'ambulanza con la raccomandazione "fatti mettere le garze grasse!!!"(Le garze grasse sono diventate il nostro incubo per i successivi 2 mesi...C'era chi diceva di metterle, chi di toglierle, chi di cambiarle ogni 3 giorni, chi ogni 10...insomma, il delirio...).

Fatto sta che mi hanno medicata in prontosoccorso, mi hanno legato un braccio al collo, mi hanno fatto qualche radiografia e mi hanno detto che non avevo più la glabella del naso quindi dovevo cercarmi un bravo chirurgo estetico.

Risultato, un'estate di bende, medicazioni e pareri medici contrastanti(operiamo ora/dopo, facciamo un inserto di pelle della fronte/sedere/orecchio, aspettiamo che cicatrizzi, mettiamo il cortisone, mettiamo l'acido ialuronico). Su una cosa sola concordavano tutti:  niente sole nemmeno con protezione totale, con cappello e ombrellone per i primi sei mesi e poi protezione totale per un anno.

Per due mesi mi sono trasformata in un vampiro. in Spagna uscivo solo al calar del sole...

I nostri programmi estivi sono sfumati in un attimo.

Ora però sto bene.
Devo solo tenere il cerotto per altri 6 mesi...
Almeno il mio naso ha deciso di cicatrizzare da solo, onde evitare operazioni, e il buco che mi era rimasto si è lentamente riempito. Le labbra sono sgonfiate e hanno espulso un pezzo della corda del kite che mi era rimasta dentro. Il braccio è andato a posto subito, ematomi e croste a parte.

Marito kitesurfista non ha dormito per due mesi e ha ancora gli incubi su quello che è successo o che sarebbe potuto succedere, soprattutto se Edo fosse stato con me..

Per informazioni su come organizzare un'estate come la mia, non esitate a contattarmi!

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