Normalmente sono io a scegliere i libri ma in questo caso è stato un libro a scegliere me.
Certo, in realtà, è stata l'autrice del libro in questione ad offrirmi la possibilità di leggerlo e sono stata io ad accettare, incapace di resistere all'opportunità di far entrare un altro libro in casa mia, entusiasta di poter offrire il mio aiuto a una scrittrice emergente che vuol far conoscere il suo primo romanzo.
Però ne sono convinta, è stato il libro a scegliere me.
Sembra scritto per me, sembra scritto da me (e magari fosse così perché non solo mi è piaciuta la storia ma anche com'è scritta).
Ci sono passaggi del libro in cui mi sono detta "non può essere, questo l'ho vissuto io, l'ho pensato io, l'ho detto io..."
Il libro si legge in in attimo, la storia è coinvolgente, di quelle che ti spingono ad arrivare alla fine il più in fretta possibile per scoprire cosa succederà.
Davvero una lettura piacevole, spensierata ma al tempo spesso profonda, sul peso che possono avere determinate scelte, sul coraggio e sull'amore.
Vi rimando al sito dell'autrice per una presentazione del libro; io mi limito a riportavi alcuni passaggi che mi hanno colpita:
- "Bastasse un libro a imparare come si diventa genitore. È la cosa più difficile del mondo, la più spiazzante, la più complessa. Essere genitore ti cambia la vita, cambia le tue scale di valori, il tuo metro di giudizio, l'opinione che hai di te stesso e della gente che ti sta intorno. Cambia ogni cosa, in ogni minuto. Oggi fai bene, domani chissà, forse sbagli, fai un errore colossale, e poi ti prendi le tue responsabilità e insegni a tuo figlio che anche i genitori possono sbagliare, che genitori si diventa, non si nasce. Dal momento in cui nascono occupano tutto lo spazio del cuore..."
-"Resteremo per sempre un puzzle a cui manca un pezzo, noi due. Un quadro non finito, un piatto senza sale, un libro a cui manca la fine."
Ce ne sarebbero molti altri ma li ometto per non rivelarvi troppo della storia...
Con questo post partecipo al Venerdì del libro di Homemademamma.