Pagine
giovedì 31 marzo 2011
Incontro delle mamme blogger di primavera
Vi segnalo la bellissima iniziativa di MammaMoglieDonna e di Le "M" Cronache. Stanno organizzando un aperitivo tra mamme blogger a Roma!!! Se siete in zona o riuscite ad organizzare una trasferta fateci un pensierino. Io sono un po' lontana ma ci sto pensando mooolto seriamente :D
Per ulteriori informazioni contattate le organizzatrici.
mercoledì 30 marzo 2011
Soddisfazioni di mamma
Stamattina. Ore 9.25 (la scuola materna chiude alle 9.30...)
Finalmente riusciamo ad uscire di casa, in ritardo come sempre.
Mentre chiudo la porta a chiave dico ad Edo "Edo, chiama l'ascensore per favore".
Edo: "ascensoooreee". Io: "no, Edo, seriamente siamo in ritardo, per favore" e intanto mi giro, schiaccio il tasto dell'ascensore e non percepisco la presenza di mio figlio ma vengo subito richiamata alla realtà da un urlo "Mamma! Io vado dalle scale!". È già al secondo piano (noi viviamo al terzo). Intanto l'ascensore è arrivato. Arrivata al piano terra, quando la porta dell'ascensore si spalanca mi trovo davanti Edo che con aria soddisfatta mi dice "oh, adesso i miei compagni non potranno più dirmi che corro piano, sono arrivato prima dell'ascensore!". E così, incamminandoci a passo sostenuto verso la scuola intrapprendiamo questo nuovo discorso sulla velocità delle corse (che come sempre si ricollega al nostro tema favorito: l'essere diverso) e gli dico "Devi dire ai tuoi compagni che chi va piano va sano e va lontano" (e gli risparmio il pezzo macabro di "chi va forte va alla morte") e lui "è vero mamma, hai proprio ragione perchè se vado troppo forte poi non riesco a fermarmi e mi schianto oppure cado e rotolo. Come hai detto che si dice mamma?". Io: "chi va piano va sano e va lontano." Lui memorizzando: "chi va piano va sano e va lontano. Adesso lo dico ai miei compagni che l'ha detto la mia mamma e la mia mamma ha sempre ragione!".
Queste sì che son soddisfazioni :D
Finalmente riusciamo ad uscire di casa, in ritardo come sempre.
Mentre chiudo la porta a chiave dico ad Edo "Edo, chiama l'ascensore per favore".
Edo: "ascensoooreee". Io: "no, Edo, seriamente siamo in ritardo, per favore" e intanto mi giro, schiaccio il tasto dell'ascensore e non percepisco la presenza di mio figlio ma vengo subito richiamata alla realtà da un urlo "Mamma! Io vado dalle scale!". È già al secondo piano (noi viviamo al terzo). Intanto l'ascensore è arrivato. Arrivata al piano terra, quando la porta dell'ascensore si spalanca mi trovo davanti Edo che con aria soddisfatta mi dice "oh, adesso i miei compagni non potranno più dirmi che corro piano, sono arrivato prima dell'ascensore!". E così, incamminandoci a passo sostenuto verso la scuola intrapprendiamo questo nuovo discorso sulla velocità delle corse (che come sempre si ricollega al nostro tema favorito: l'essere diverso) e gli dico "Devi dire ai tuoi compagni che chi va piano va sano e va lontano" (e gli risparmio il pezzo macabro di "chi va forte va alla morte") e lui "è vero mamma, hai proprio ragione perchè se vado troppo forte poi non riesco a fermarmi e mi schianto oppure cado e rotolo. Come hai detto che si dice mamma?". Io: "chi va piano va sano e va lontano." Lui memorizzando: "chi va piano va sano e va lontano. Adesso lo dico ai miei compagni che l'ha detto la mia mamma e la mia mamma ha sempre ragione!".
Queste sì che son soddisfazioni :D
martedì 29 marzo 2011
Una lunga giornata di giochi
Ieri Edo aveva una tosse tremenda. Aveva passato buona parte della notte a tossire e quando si è svegliato faceva così pena che ho deciso di non mandarlo alla scuola materna. In realtà, nel giro di un'ora e dopo una dose del nostro mitico sciroppo omeopatico (premettendo che non sono una sostenitrice accanita dell'omeopatia e che è l'unico prodotto omeopatico che utilizzo, se non lo conoscete ancora ve lo consiglio, si chiama STODAL. È innocuo ma molto efficace, funziona anche su di me :D e in più Edo lo adora perchè ha un sapore molto dolce. Mi piace perchè la tosse va via tempo 10 minuti e non riappare almeno per 3 ore e lui non diventa inappetente come con gli sciroppi normali e poi puoi prenderlo al bisogno e interrompere quando ne hai voglia, è un po' un sostituto della tazza di latte e miele) Edoardo era in formissima e mi sono dovuta inventare mille attività per intrattenerlo:
-GARA DI TORRI DI CUBETTI DI LEGNO: puntavo la sveglia e ognuno di noi due doveva costruire una torre il più alta possibile. Quando la sveglia suonava chi aveva costruito la torre più alta era il vincitore.
-PISTA DELLE BIGLIE: gioco molto apprezzato dai bambini ma anche dalle mamme, vero Mamma,Moglie,Donna? :D Noi ne possediamo due versioni, entrambe della Quercetti: quella costruita in altezza stimola l'utilizzo della logica nella sua costruzione perchè se non la monti bene le biglie si bloccano o scendono dalla parte sbagliata (per la prima volta Edo l'ha costruita quasi da solo ieri) mentre l'altra è molto divertente soprattutto se si è almeno in due.
-MEMORY: è in assoluto uno dei miei giochi preferiti e ormai anche di Edo. Oltre a far lavorare la memoria visiva e l'attenzione offre la possibilità di ampliare il linguaggio se si sceglie bene il tema delle tessere del gioco. Ad esempio, noi abbiamo un memory degli animali, all'inizio l'abbiamo usato per imparare i nomi degli animali, ora che Edo li sa già tutti lo facciamo in inglese quindi ogni volta che giriamo una tessera diciamo il nome dell'animale in inglese. Ha Edo piace un sacco poter dimostrare quanti termini conosce in inglese! Abbiamo anche un memory della disney che era mio e di mio fratello che è stato utile per imparare i nomi dei personaggi dei cartoni. È importante anche il numero di tessere del memory a seconda della difficoltà che gli si vuole dare. Io consiglio uno grande (il nostro ha 72 carte) perchè si possono sempre mettere da parte e inserire all'occorrenza.
-ESPLORARE SU INTERNET: mi segno spesso siti che mi hanno colpito con attività per bambini e poi li propongo ad Edo. Ieri siamo stati sul sito di national geographic. Nonostante il sito sia in inglese ci sono un sacco di attività interessanti che non necessitano la conoscenza della lingua. Noi, amanti dei dinosauri ci siamo divertiti con questo. Poi abbiamo visto il video di mamma orsa che insegna ai suoi cuccioli a pescare e abbiamo stampato disegni di animali da colorare.
-GIOCARE A "SIMON SAYS...": io faccio Simon e dico a Edo di toccare un determinato colore ("Simon says touch something pink..."), di toccarsi una parte del corpo ("Simon says touch your eyes"), di alzarsi, sedersi... ("Simon says stand up..."), di darmi un certo numero di oggetti ("Simon says give me 3 apples"). Insomma cerco di utilizzare il lessico inglese che lui conosce.
-FARCI UNA CULTURA SU BEN 10: ebbene sì, cosa non si fa per amore di un pargolo!!! Mi sono scaricata le parole della sigla di Ben 10 e l'abbiamo canticchiata allegramente fino alla nausea. Poi non contenta ho cercato i nomi dei dieci personaggi in cui si trasforma per essere ferrata sull'argomento salvo poi scoprire che ci sono personaggi supplementari e che ci sono 3 diverse serie di Ben 10 ognuna con i suoi personaggi...insomma, ci saranno minimo una cinquantina di trasformazioni!!!
Inutile dire che stamattina quando mi ha detto (dopo aver dormito tutta notte senza un solo colpo di tosse) che era un po' stanco e preferiva stare a casa gli ho detto che oggi proprio non se ne parlava e mi sono fiondata a scuola!!!
-GARA DI TORRI DI CUBETTI DI LEGNO: puntavo la sveglia e ognuno di noi due doveva costruire una torre il più alta possibile. Quando la sveglia suonava chi aveva costruito la torre più alta era il vincitore.
-PISTA DELLE BIGLIE: gioco molto apprezzato dai bambini ma anche dalle mamme, vero Mamma,Moglie,Donna? :D Noi ne possediamo due versioni, entrambe della Quercetti: quella costruita in altezza stimola l'utilizzo della logica nella sua costruzione perchè se non la monti bene le biglie si bloccano o scendono dalla parte sbagliata (per la prima volta Edo l'ha costruita quasi da solo ieri) mentre l'altra è molto divertente soprattutto se si è almeno in due.
-MEMORY: è in assoluto uno dei miei giochi preferiti e ormai anche di Edo. Oltre a far lavorare la memoria visiva e l'attenzione offre la possibilità di ampliare il linguaggio se si sceglie bene il tema delle tessere del gioco. Ad esempio, noi abbiamo un memory degli animali, all'inizio l'abbiamo usato per imparare i nomi degli animali, ora che Edo li sa già tutti lo facciamo in inglese quindi ogni volta che giriamo una tessera diciamo il nome dell'animale in inglese. Ha Edo piace un sacco poter dimostrare quanti termini conosce in inglese! Abbiamo anche un memory della disney che era mio e di mio fratello che è stato utile per imparare i nomi dei personaggi dei cartoni. È importante anche il numero di tessere del memory a seconda della difficoltà che gli si vuole dare. Io consiglio uno grande (il nostro ha 72 carte) perchè si possono sempre mettere da parte e inserire all'occorrenza.
-ESPLORARE SU INTERNET: mi segno spesso siti che mi hanno colpito con attività per bambini e poi li propongo ad Edo. Ieri siamo stati sul sito di national geographic. Nonostante il sito sia in inglese ci sono un sacco di attività interessanti che non necessitano la conoscenza della lingua. Noi, amanti dei dinosauri ci siamo divertiti con questo. Poi abbiamo visto il video di mamma orsa che insegna ai suoi cuccioli a pescare e abbiamo stampato disegni di animali da colorare.
-GIOCARE A "SIMON SAYS...": io faccio Simon e dico a Edo di toccare un determinato colore ("Simon says touch something pink..."), di toccarsi una parte del corpo ("Simon says touch your eyes"), di alzarsi, sedersi... ("Simon says stand up..."), di darmi un certo numero di oggetti ("Simon says give me 3 apples"). Insomma cerco di utilizzare il lessico inglese che lui conosce.
-FARCI UNA CULTURA SU BEN 10: ebbene sì, cosa non si fa per amore di un pargolo!!! Mi sono scaricata le parole della sigla di Ben 10 e l'abbiamo canticchiata allegramente fino alla nausea. Poi non contenta ho cercato i nomi dei dieci personaggi in cui si trasforma per essere ferrata sull'argomento salvo poi scoprire che ci sono personaggi supplementari e che ci sono 3 diverse serie di Ben 10 ognuna con i suoi personaggi...insomma, ci saranno minimo una cinquantina di trasformazioni!!!
Inutile dire che stamattina quando mi ha detto (dopo aver dormito tutta notte senza un solo colpo di tosse) che era un po' stanco e preferiva stare a casa gli ho detto che oggi proprio non se ne parlava e mi sono fiondata a scuola!!!
lunedì 28 marzo 2011
Io come mamma sono così
Quando ho visto il Giveaway di MammaMoglieDonna ho provato l'impulso di correre immediatamente a scrivere un post per partecipare poi però mi sono bloccata. Tante volte da quando ho iniziato con il mio blog mi sono posta il problema di quanto raccontare di me, di noi...Descrivere il mio essere mamma ovviamente implica raccontarmi fino in fondo e io non sapevo ancora se ero pronta. Dopo lunghe riflessioni sono giunta alla conclusione che condividere la mia esperienza con voi potrebbe servire a dare forza a qualche altra mamma quindi ci sto, partecipo a questa bellissima iniziativa. Sono rimasta incinta a 23 anni. La notizia ha rivoluzionato la mia vita da studentessa universitaria ma ero contenta, avere un figlio era da sempre il mio sogno più grande. Ho avuto la fortuna di avere un compagno che è rimasto al mio fianco nonostante stessimo insieme da poco. Insomma nonostante tutto, gli inizi promettevano bene. Poi, con la morfologica, è arrivata la doccia fredda. Il mio bambino sembrava avere problemi a un rene, probabilmente avrei dovuto abortire. Mi mandano in un centro più specializzato in cui un Hitler in gonna mi insulta perchè per problemi a un rene non si può abortire, con un rene solo si vive benissimo. Le dico che sono ben felice di non dover abortire ma che non era stata un'idea mia, nel centro precedente me l'avevano praticamente imposto. Hitler dice che non è niente, forse sono solo placchette d'acqua, facciamo l'amniocentesi per stare tranquilli: tutto ok, la situazione sembra tornare normale. Passo comunque la gravidanza sotto stretto controllo e le ultime settimane sono a letto a riposo. Alla fine della 38 settimana decidono di farmi un cesareo per rischio di sofferenza fetale. Estraggono il bambino e mi dicono "È un bimbo belli...ssi...mo..." poi il silenzio. Il bambino non piange, i medici non parlano, mi lasciano da sola e vanno tutti in un'altra stanza. Dopo qualche minuto che a me sembra un'eternità torna l'anestesista e mi accarezza i capelli in silenzio e io penso "me lo sentivo, non ce l'ha fatta". Poi riappare il ginecologo che mi dice "non è andata come ci aspettavamo, tuo figlio ha malformazioni alle mani, alle orecchie, problemi alle anche, ai piedi, qui non può restare, dobbiamo mandarlo in patologia neonatale in un altro ospedale". Chiedo di vederlo: ok, non ha i pollici, le orecchie sono un po' strane ma è vivo e a me sembra bellissimo. Ci separano e io non riesco neanche a piangere per il male perchè Edo era incastrato con il cordone ombelicale intorno al collo e a una caviglia e per farlo uscire mi hanno dato una gomitata sulle costole e ogni volta che respiro sento un dolore atroce. Qualche ora dopo una dottoressa mi si avvicina e mi dice che mio figlio sarà un vegetale, dovrò metterlo in un istituto. Io non penso a niente, voglio solo rivederlo. Riesco a farmi dimettere prima e corro da lui. Dopo qualche giorno me lo lasciano prendere in braccio e lui sembra così sveglio, così interessato a tutto. Resta in patologia neonatale 20 giorni poi finalmente me lo porto a casa. Il rene con le placchette d'acqua è sparito, ha un rene solo e per due anni resta sotto profilassi antibiotica onde evitare possibili infezioni che intaccherebbero il rene sano. Non ha i pollici. Ha i gomiti lussati e le clavicole a manubrio. Ha le braccia più corte del normale. Ha la displasia alle anche e deve portare un pannolone rigido che gli tiene le gambe separate. Devo massaggiargli i piedi continuamente per correggere l'iperflessione. Ha due comunicazioni al cuore. Ha la dermatite atopica e devo incremarlo continuamente. Potrebbe avere problemi d'udito. Non ha lacrime ne saliva. Potrebbe non avere tutta la dentizione permanente. Piange di continuo per le coliche e vomita per il reflusso. Sono a pezzi, praticamente vivo in ospedale per i continui controlli medici ma lo adoro e lui è sempre più vispo. Quando Edo ha cinque mesi ci trasferiamo in Spagna, ormai lui è uno spasso e i problemi piano piano sembrano migliorare. Abbandoniamo la mutandina rigida perchè le anche sono a posto, i piedi migliorano, viene operato alle mani e gli trasformano gli indici in pollici (sempre quattro dita ha ma almeno può tenere un bicchiere con una mano sola) lasciamo l'antibiotico e il rene sta bene, le comunicazioni al cuore si chiudono, il vomito diminuisce fino a sparire qualche mese fa, la dermatite è sotto controllo e gli appuntamenti in ospedale diminuiscono sempre di più. Certo resta il fatto che comunque avendo solo un rene sarà sempre a rischio, che ha quasi sei anni e pesa appena 11 kg per un metro d'altezza, che la dermatite in fase acuta è tremenda, che qualche problema d'udito ce l'ha, che i denti senza saliva si cariano alla velocità con cui il burro si scioglie sul fuoco e che psicologicamente non è facile essere diverso dagli altri e sentirsi chiedere continuamente perchè hai quattro dita è devastante. Però è un bambino stupendo, dolcissimo, intelligentissimo, parla due lingue (italiano e spagnolo) perfettamente e impara in fretta qualsiasi cosa, isomma, nulla a che vedere con un vegetale!!!
Come immaginerete, a causa dei suoi problemi gli sono stata molto vicino e poi durante i quattro anni in cui abbiamo vissuto in Spagna, non conoscendo nessuno, mi sono attaccata tantissimo a lui, tanto che abbiamo instaurato un rapporto simbiotico che mio marito non approva del tutto... Insomma, sono una mamma che vive per suo figlio, sempre alla ricerca di nuovi stimoli per lui, per le sue mani, per il suo cervello, per la sua persona. Una mamma che si perde in un bicchier d'acqua per le stupidate ma che si sa fare forza davanti alle difficoltà vere. Una mamma che mai e poi mai si perderebbe il rituale della buonanotte con la lettura di un libro, le riflessioni della giornata e coccole a non finire. Una mamma che a volte urla forte ma poi chiede scusa. Una mamma che sta crescendo con suo figlio perchè è ancora un po' bambina e perchè lui è il suo più grande maestro. Una mamma che vorrebbe altri figli ma che per il momento non può perchè i medici le chiedono di aspettare di avere qualche certezza in più (non riescono a trovare una sindrome compatibile con Edoardo e quindi non sanno perchè è nato così ne come evolverà la situazione) ma che è contenta comunque perchè così si può dedicare completamente al suo cucciolo.
Credo che il mio post rientri nella definizione "sfogo"... :)
Grazie ancora a Mammamogliedonna per la bellissima opportunità che ci hai dato.
venerdì 25 marzo 2011
Contare gli oggetti di casa
L'altro giorno, curiosando su internet, ho trovato questa idea che mi è piaciuta molto. Si tratta di proporre ai bambini un elenco di oggetti di casa (io a Edo ho proposto: stanze, finestre, porte, letti, tavoli, sedie, termosifoni, lavandini, specchi e piante!) che devono contare. Così ho deciso di fare il gioco con Edo ma in versione complicata. Invece di girare per la casa lui doveva "far mente locale" perchè era in macchina con me diretto al suo corso di tamburo. Con mia enorme sorpresa ha sbagliato veramente poco e si è divertito tantissimo. Anch'io mi sono divertita un sacco escogitando domande trabocchetto tipo quella dei letti per vedere se si ricordasse che sotto al suo letto ce n'è un altro. È un'attività semplice ma che si presta a variazioni infinite perciò la riproporrò spesso al mio cucciolo!!!
Venerdì del libro: La squadra dei sogni di Richi-La mitica squadra di Teo
Oggi partecipiamo al Venerdì del libro di Home Made Mamma con un doppio libro gioco. Il libro racconta la storia di Richi, un bambino che adora giocare a calcio ma che viene punito dalla mamma per aver rotto un vetro e viene privato del pallone. Richi, disposto a tutto pur di giocare, sostituisce il pallone da calcio con una pallina da tennis, un pallone da rugby, un palloncino e un'arancia ma non ottiene il risultato sperato. Alla fine però incontra un gruppetto di bambini che stanno giocando a pallone e si unisce a loro insieme ai suoi amici per fare una partita! Fine? No!!! Giri il libro e inizia la storia della "Mitica squadra di Teo"! Teo che ha un pallone nuovo si mette alla prova per vedere quello che sa fare e mentre tira la palla in tutti i modi possibili si aggregano a lui un sacco di amici finchè il pallone viene lanciato troppo in alto e colpisce un bambino sulla testa. Teo e i suoi amici sono preoccupati ma il bimbo che è stato colpito e i suoi amici li accolgono con un sorriso chiedendo loro di fare una partita: è Richi con i suoi amici!!! Fine? No!!! Nel bel mezzo del libro c'è un pop-up di un campo da calcio con le figurine delle due squadre di Richi e Teo. Non resta che scegliere tra la cannuccia rossa e quella azzurra e vedere chi per primo riesce a fare gol soffiando la pallina fino in porta!!!
mercoledì 23 marzo 2011
Sweethearts
Edo è innamorato di E. Da tempo ormai mi dice che da grande mi abbandonerà per mettere su famiglia con lei. A San Valentino le ha disegnato un cuore. Lo sanno le maestre, lo sanno le altre mamme, lo sanno i genitori di E. e stamattina mentre passavamo in corridoio mi è sembrato che il muro di sinistra lo sussurrasse al muro di destra.
L'altro ieri:
Edo: "Mamma...E. dice "culo"".
Io: "COSA??? E tu sei innamorato di una bambina che dice "culo"??? A me allora E. non piace!"
Edo: "Lo so mamma, non piace neanche a me è lei che dice che siamo fidanzati!"
Io: "Va beh, allora è lei che è innamorata di te, non è che per forza tu devi esserlo di lei!"
Edo: "Vaaa beene mamma..."
Ieri mattina
Edo: "Mamma, posso portare lo specchietto di Barbie che abbiamo trovato nell'Happy Meal a E.?"
Io: "Ok, ma perchè proprio a E., perchè non a B. (figlia della mia amica :D)?"
Edo: "Mamma, siamo fidanzati!!! Non posso fare un regalo a un'altra!!!"
So che fra dieci anni rimpiangerò E. che diceva "culo" mentre osservo Edo passeggiare mano nella mano con una ragazza con i piercing anche sulle dita dei piedi, ma ora "culo" proprio non mi va giù... Che faticaccia fare la mamma!!!
martedì 22 marzo 2011
Il potere delle parole
L'altro giorno, ai Giardini di Hanbury, nel tentativo di distogliere la MIA (Edoardo non faceva una piega...) attenzione dalla quantità di gradini che dovevo ancora risalire, ho iniziato a recitare uno scioglilingua. Mai e poi mai avrei immaginato che uno scioglilingua potesse scatenare tanta ilarità. Certo il fatto che IL Papà con il suo accento spagnolizzante si mangiasse pezzi di parole aveva il suo fascino ma Edo era letteralmente piegato in due dalle risate. Così abbiamo passato l'ultimo tratto di percorso sfidandoci in nuovi sciolglilingua e ci siamo divertiti un sacco. Ve ne riporto qualcuno, sicuramente li conoscerete già ma a volte serve una rinfrescata alla memoria...
Trentatrè trentini
entrarono a Trento
tutti e trentatrè trotterellando.
Sopra la panca la capra campa
sotto la panca la capra crepa.
Sereno è
sereno sarà
se non sarà sereno
si rasserenerà.
lunedì 21 marzo 2011
Buona primavera!!!
Eccomi di nuovo qui! Negli ultimi giorni sono stata un po' "missing" perchè abbiamo approfittato del ponte per fare un giretto in Liguria, vicino a Sanremo. Siamo partiti aspettandoci un solo giorno di sole e invece abbiamo avuto quattro giornate stupende e mio marito è anche riuscito a scottarsi il naso... Siamo stati veramente bene. Ci siamo rimpinzati di sardenaira, focaccia, ripieni di verdura, trofie al pesto e fritture di pesce. Ci siamo rilassati in spiaggia giocando a bocce, costruendo castelli e guardando i cavalli correre sul bagnoasciuga.
Ci siamo fermati a guardare le onde e a vedere se gli spruzzi riuscivano a colpirci.
Abbiamo esplorato la pineta dietro casa, i paesini dei dintorni e i bellissimi Giardini Hanbury.
Insomma, abbiamo salutato l'inverno alla grande!
Buona primavera!!!
Ci siamo fermati a guardare le onde e a vedere se gli spruzzi riuscivano a colpirci.
Abbiamo esplorato la pineta dietro casa, i paesini dei dintorni e i bellissimi Giardini Hanbury.
Insomma, abbiamo salutato l'inverno alla grande!
Buona primavera!!!
venerdì 18 marzo 2011
Venerdì del libro: "Lo spazio da toccare"
Oggi partecipiamo al "Venerdì del libro" con un libro adatto sia ai più piccoli che ai bambini un po' più grandi. Si tratta infatti di un libro tattile che fa parte della serie "Il mondo da toccare" di Franco Panini ma il tema trattato, lo spazio, lo rende interessante anche per i lettori più cresciuti. Il fatto che "Lo spazio da toccare" sia pensato per bambini al di sotto dei cinque anni rende l'argomento che è piuttosto complicato molto più semplice e ne facilita la comprensione. Le figure sono bellissime e in poche pagine vengono affrontati diversi temi.
mercoledì 16 marzo 2011
Il topolino dei denti
Ieri a Edo è caduto il secondo dentino da latte. Quando gli è caduto il primo abbiamo messo il dente in una scatolina, l'abbiamo infilata sotto il cuscino e abbiamo pregato il topolino dei denti di lasciare un soldino senza però portarsi via il dentino. Una volta appurato che Edoardo fosse profondamente addormentato, ho preso il mio portafoglio per fare le veci del topo scoprendo amaramente di non avere una sola moneta!!! Mio marito naturalmente era in viaggio per lavoro così sono entrata di soppiatto in camera della marmotta e ho prelevato un euro dal suo salvadanaio... Mi sentivo una ladra ma che opzioni avevo? Dirgli che il topo non era passato? Naturalmente il giorno dopo ho subito aggiunto un euro al suo salvadanaio. Due giorni dopo aver perso il dente incontriamo una carissima zia che alla notizia del dente gli chiede se il topolino sia passato ed Edo tutto orgoglioso risponde che gli ha lasciato una moneta da un euro. Mia zia storce il naso, apre la borsa dicendo " caspita ma che topolino muffo!" ed estraendo un biglietto da 20 euro aggiunge "questo è da parte del mio topolino...". Ora, che figura facevo fare io al topo di stanotte se mettevo solo un euro??? Quindi il topo ha sganciato 10 euro ma il meglio è stato che Edo ha scelto una scatolina talmente piccola per custodire il dente che per metterci il biglietto da 10 euro ho dovuto fare un origami facendolo diventare un quadratino minuscolo...
Eeeeh...cosa non si fa per i figli!!! Stamattina alle 7 Edo era in piedi e super emozionato con il suo topolino dei denti. Che meraviglia i bambini!!!
martedì 15 marzo 2011
Home made flipper
Guardate un po' cosa sono riusciti ad inventarsi i miei ometti con un'asse di legno, pastelli a cera, elastici, chiodi e 2 mollette di legno per il bucato
Ho provato a fare un video per dimostrarvi che il flipper funziona davvero ma essendo da sola in casa ho avuto qualche difficoltà a giocare e allo stesso tempo riprendermi e posizionando la macchina fotografica altrove si vedeva metà della mia faccia con la lingua fuori per lo sforzo di concentrazione nel giocare con il flipper quindi momentaneamente desisto.
Ho provato a fare un video per dimostrarvi che il flipper funziona davvero ma essendo da sola in casa ho avuto qualche difficoltà a giocare e allo stesso tempo riprendermi e posizionando la macchina fotografica altrove si vedeva metà della mia faccia con la lingua fuori per lo sforzo di concentrazione nel giocare con il flipper quindi momentaneamente desisto.
Questione di priorità
Mattino.
Edoardo sta facendo colazione davanti alla tv.
Edoardo: "mammina, io vorrei proprio il sacchettino della dottoressa"
Io: "???"
Edoardo: "ma sììì! Guello (quello) di plastica per farci dentro la pipì perchè adesso mi scappa proprio ma non voglio perdermi Art Attack!".
...
lunedì 14 marzo 2011
Segnalibro per la festa del papà!
Mentre curiosavo nel bellissimo blog di Mamma Felice, mi sono ricordata che l'anno scorso per la Festa del Papà anche noi avevamo creato un simpatico segnalibro e sono subito corsa a recuperarlo per condividerlo con voi! Tra l'altro, come vedete nelle foto, mio marito lo sfrutta tutt'ora! Un pensiero carino e allo stesso tempo utile.
Pensando al Giappone
Nessun uomo è un'isola,
completo in sé stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.
John Donne
completo in sé stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.
John Donne
venerdì 11 marzo 2011
Venerdì del libro: "Il postino delle fiabe"
Anche oggi partecipo al Venerdì del libro.
Un mesetto fa, in una libreria, ho scorto questo simpatico libretto. Il titolo mi ha subito
attratta e quando ho visto che in allegato aveva anche un bellissimo set di carta da lettere e adesivi ho deciso che doveva essere nostro! Poi però ho guardato il prezzo (17 euro...) e mi sono trattenuta...ma non mi sono data per vinta! Appena arrivata a casa ho dato il via a una minuziosa ricerca su internet che mi ha portato all'acquisto del libro tanto desiderato per soli euro 5.95!!! Quando si dice "chi la dura la vince"! Il libro ci è piaciuto un sacco. Ogni giorno, il postino delle fiabe fa il suo giro per consegnare la posta. Si ferma dagli orsi di Riccioli d'oro, dalla strega che abita nella casetta di marzapane, dal gigante che vive nei giardini del fagiolo magico, da Cenerentola, dal lupo di Cappuccetto Rosso e da Riccioli d'Oro. La magia di questo libro è dovuta al fatto che tra le sue pagine vi sono buste contenenti la posta che tutti i personaggi ricevono e quindi noi possiamo leggerla con loro! Inoltre il libro presenta un po' tutte le opzioni dei messaggi che si possono ricevere per posta: dalla lettera, alla cartolina, alla pubblicità. Davvero simpatico!
giovedì 10 marzo 2011
"Quando litigare diventa la norma e non l'eccezione"
Oggi ho deciso di approfittare del fatto che mia mamma si è offerta di andare a prendere Edo alla scuola materna per stirare. E che fai butti via un'ora e 1/2 a stirare e basta? No, non sia mai! Bisogna vivere al massimo ogni secondo, carpe diem!!! Quindi ho deciso di mettermi a stirare davanti alla tv e ho messo un dvd che ho regalato a mio marito anni fa: "Storia di noi due". È la storia di una coppia (Michelle Pfeiffer e Bruce Willis) che ha due figli e che sta insieme da 15 anni ma che sente che le cose fra di loro non vanno più come dovrebbero e che passano la maggior parte del loro tempo a litigare. Il film, con una serie di flashbacks, ripercorre la vita dei due protagonisti dal momento in cui si sono conosciuti a quello presente, in cui affrontano la difficile decisione del se separarsi o meno. Era già un po' che avevo voglia di rivederlo, è un film che non mi stanca mai, capace di farmi pensare ogni volta "è proprio vero" o "siamo troppo uguali a loro", di farmi sorridere, di farmi commuovere e soprattutto di farmi riflettere. Se non l'avete mai visto, ve lo consiglio.
mercoledì 9 marzo 2011
Mamma a tempo pieno
Vi è mai capitato di sentirvi sotto accusa perchè siete mamme a tempo pieno? Immagino di sì. Quando vivevo in Spagna e altre mamme mi chiedevano che lavoro facessi rimanevano inorridite alla mia risposta "non lavoro, faccio solo la mamma" e la reazione era "ma come non lavori? E come resisti tutto il giorno con il bambino?". Il 99% delle mie amiche spagnole avrebbe preferito lavorare 24 ore al giorno piuttosto di passare una giornata intera con i propri figli. Per loro il lavoro sembrava non tanto un modo per realizzarsi quanto una via di fuga dalla deprimente vita quotidiana fatta di pannolini, rigurgiti, nasi colanti e quant'altro. Qui in Italia la situazione è diversa, quando rispondi che non lavori gli occhi a palla sono gli stessi che in Spagna ma normalmente quello che pensano è "bella vita..." che ha due possibili significati:
-questa non fa un tubo dalla mattina alla sera
-beata lei, quanto piacerebbe anche a me
Ora, ciò che mi lascia perplessa è che il tema arrivi a toccare anche mostriciattoli di cinque anni... Mio figlio da tempo ormai chiede spiegazioni sul perchè gli altri bambini debbano andare al doposcuola e lui no o sulla figura della baby-sitter che per lui rappresenta un mondo sconosciuto. Gli ho spiegato che alcune mamme dei suoi compagni lavorano e quindi non potendo andare a prendere i figli alle 16 li lasciano al doposcuola o mandano la baby-sitter. Mi sembrava che Edoardo avesse recepito il messaggio senza grossi problemi, solo un po' turbato dal fatto che lui difficilmente avrà una baby-sitter (la baby-sitter della sua amica F. avrà si e no 20 anni ed è molto carina...). Come sempre mi sbagliavo...vuoi che mio figlio non approfondisca il tema cercando un confronto con i suo compagni? E no, ci mancherebbe, bisogna sempre investigare a fondo!
Quindi stamattina mi dice:
"Mamma, ho detto a R. che non lavori e non ci credeva allora siamo andati a chiedere alla maestra."
Io già mezza alterata ma cercando di nasconderlo e pensando adesso quando arrivo a scuola gliene dico quattro: "ah sì...e cosa vi ha detto?"
Edo: "Ha detto che non è vero che non lavori perchè le mamme che stanno a casa in realtà fanno un sacco di cose e lavorano tantissimo per far stare meglio bambini e papà"
Quasi mi sono commossa! Poco ci mancava che mi scendesse una lacrimuccia... Questa donna è un mito!!! Ho accompagnato Edo alla scuola materna e appena l'ho vista non ho potuto resistere e le ho detto "vieni qui che ti meriti un abbraccio!"
-questa non fa un tubo dalla mattina alla sera
-beata lei, quanto piacerebbe anche a me
Ora, ciò che mi lascia perplessa è che il tema arrivi a toccare anche mostriciattoli di cinque anni... Mio figlio da tempo ormai chiede spiegazioni sul perchè gli altri bambini debbano andare al doposcuola e lui no o sulla figura della baby-sitter che per lui rappresenta un mondo sconosciuto. Gli ho spiegato che alcune mamme dei suoi compagni lavorano e quindi non potendo andare a prendere i figli alle 16 li lasciano al doposcuola o mandano la baby-sitter. Mi sembrava che Edoardo avesse recepito il messaggio senza grossi problemi, solo un po' turbato dal fatto che lui difficilmente avrà una baby-sitter (la baby-sitter della sua amica F. avrà si e no 20 anni ed è molto carina...). Come sempre mi sbagliavo...vuoi che mio figlio non approfondisca il tema cercando un confronto con i suo compagni? E no, ci mancherebbe, bisogna sempre investigare a fondo!
Quindi stamattina mi dice:
"Mamma, ho detto a R. che non lavori e non ci credeva allora siamo andati a chiedere alla maestra."
Io già mezza alterata ma cercando di nasconderlo e pensando adesso quando arrivo a scuola gliene dico quattro: "ah sì...e cosa vi ha detto?"
Edo: "Ha detto che non è vero che non lavori perchè le mamme che stanno a casa in realtà fanno un sacco di cose e lavorano tantissimo per far stare meglio bambini e papà"
Quasi mi sono commossa! Poco ci mancava che mi scendesse una lacrimuccia... Questa donna è un mito!!! Ho accompagnato Edo alla scuola materna e appena l'ho vista non ho potuto resistere e le ho detto "vieni qui che ti meriti un abbraccio!"
martedì 8 marzo 2011
Buon 8 marzo a tutte le donne!!!
Ho deciso di partecipare al poetry attack a cui hanno già aderito altre amiche di blog tra cui finalmentemamma con una poesia in inglese che non oso tradurre onde evitare di perdere l'intera nottata alla ricerca delle espressioni che più rendano in italiano.
Moods of a woman
An angel of truth and a dream of fiction,
a woman is a bundle of contradiction,
she’s afraid of a wasp, will scream at a mouse,
but will tackle her boyfriend alone in the house.
She’ll take him for better, she’ll take him for worse
she’ll break open his head and then be his nurse
but when he’s well and can get out of bed
she’ll pick up the tea-pot and aim for his head.
Beautiful and keenly sighted, yet blind;
crafty and cruel, yet simple and kind
she’ll call him a king, then make him a clown,
raise him on a pedestal, then knock him down.
She’ll inspire him to deeds that ennoble man,
or make him her lackey to carry her fan.
She’ll run away from him and never come back
but if he runs away, then she’ll be on his track.
Sour as vinegar, sweet as a rose,
she’ll kiss you one minute, then turn up her nose,
she’ll wind you in rage, enchant you in silk,
she’ll be stronger than brandy, milder than milk.
At times she’ll be vengeful, merry and sad,
she’ll hate you like poison, and love you like mad.
Moods of a woman
An angel of truth and a dream of fiction,
a woman is a bundle of contradiction,
she’s afraid of a wasp, will scream at a mouse,
but will tackle her boyfriend alone in the house.
She’ll take him for better, she’ll take him for worse
she’ll break open his head and then be his nurse
but when he’s well and can get out of bed
she’ll pick up the tea-pot and aim for his head.
Beautiful and keenly sighted, yet blind;
crafty and cruel, yet simple and kind
she’ll call him a king, then make him a clown,
raise him on a pedestal, then knock him down.
She’ll inspire him to deeds that ennoble man,
or make him her lackey to carry her fan.
She’ll run away from him and never come back
but if he runs away, then she’ll be on his track.
Sour as vinegar, sweet as a rose,
she’ll kiss you one minute, then turn up her nose,
she’ll wind you in rage, enchant you in silk,
she’ll be stronger than brandy, milder than milk.
At times she’ll be vengeful, merry and sad,
she’ll hate you like poison, and love you like mad.
lunedì 7 marzo 2011
Lunedì in poesia
The Road Not Taken
Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;
Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,
And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.
I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I—
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.
La strada che non presi
Due strade divergevano in un bosco giallo,
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei;
Poi presi l'altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata;
Sebbene il passaggio le avesse rese
quasi simili,
ed entrambe quella mattina erano lì uguali
con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un'altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
Ho sempre preferito la prosa alla poesia ma le poesie che mi sono piaciute veramente mi sono rimaste addosso come se mi appartenessero da sempre e mi hanno fatto compagnia nel corso degli anni. "The Road Not Taken" di Robert Frost è una delle mie preferite, spero faccia anche a voi lo stesso effetto. Buon inizio settimana!
Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;
Then took the other, as just as fair,
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that the passing there
Had worn them really about the same,
And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black.
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.
I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
Two roads diverged in a wood, and I—
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.
La strada che non presi
Due strade divergevano in un bosco giallo,
e mi dispiaceva non poterle percorrere entrambe
ed essendo un solo viaggiatore, rimasi a lungo
a guardarne una fino a che potei;
Poi presi l'altra, perché era altrettanto bella,
e aveva forse l’ aspetto migliore,
perché era erbosa e meno consumata;
Sebbene il passaggio le avesse rese
quasi simili,
ed entrambe quella mattina erano lì uguali
con foglie che nessun passo aveva annerito.
Oh, misi da parte la prima per un altro giorno!
Pur sapendo come una strada porti ad un'altra,
dubitavo se mai sarei tornato indietro.
Lo racconterò con un sospiro
da qualche parte tra anni e anni:
due strade divergevano in un bosco, e io -
io presi la meno percorsa,
e quello ha fatto tutta la differenza.
Ho sempre preferito la prosa alla poesia ma le poesie che mi sono piaciute veramente mi sono rimaste addosso come se mi appartenessero da sempre e mi hanno fatto compagnia nel corso degli anni. "The Road Not Taken" di Robert Frost è una delle mie preferite, spero faccia anche a voi lo stesso effetto. Buon inizio settimana!
sabato 5 marzo 2011
Come come??? Cosa Cosa??? HO VINTO UN PREMIO!!!
Da ieri la mia autostima è salita alle stelle e tutto grazie a Finalmente mamma, che mi ha assegnato il titolo di "Liebster Blog". Ancora non ci credo! La notizia mi ha colto alquanto impreparata! Avrei voluto gridare al mondo la mia felicità, ho preso il telefono e mi sono detta "adesso chiamo tutti"... "tutti chi? Nessuno sa del mio blog...". Ma a voi si che posso gridarlo: "HO VINTO UN AWARD!!!"
Ora, se ho capito bene, tocca a me assegnare il premio a 3/5 blogger emergenti che consideri meritevoli di farsi conoscere...una cosa facile facile, no?
Eccovi qui:
-6cuorieunacasetta
-Famiglia in bottiglia
-L'albero della vita
-gocciadopogoccia
Complimentissimi!!! Siete fantastiche!
venerdì 4 marzo 2011
Ogni scusa è buona...quando si tratta di libri...
Ieri mio marito mi ha mandato una mail in cui mi chiedeva di andare a leggere questa notizia, purtroppo in spagnolo, che vi sintetizzo così: ha più influenza sul livello educativo di un figlio la presenza in casa di libri piuttosto che il livello di studi dei genitori. La mia risposta è stata: "allora siamo in una botte di ferro!". Ma il pover uomo, che normalmente sbuffa quando lo accolgo al rientro dal lavoro con un "è arrivato il mio nuovo ordine di libri!!!", non sa di avermi passato un'arma potentissima: non ci sono più scuse, comprare libri è una necessità per educare al meglio nostro figlio! Ora niente potrà fermarmiiii! :-)
Buon fine settimana!!!
Venerdì del libro: La chiave di Sarah
Oggi, per il "Venerdì del libro" di Homemademamma, vi voglio parlare del libro che ho appena finito di leggere: "La chiave di Sarah" di Tatiana di Rosnay. A dicembre, mentre ero in Francia per le vacanze natalizie (mio marito è mezzo spagnolo e mezzo francese), ho avuto occasione di vedere il film "La rafle" (arrivato anche in Italia a fine gennaio con il titolo "Vento di primavera") che mi ha lasciata profondamente colpita. La vicenda ha come sfondo i fatti del "Vélodrome d'Hiver", il rastrellamento di Parigi avvenuto il 16 luglio del 1942, con cui la Francia arrestò 12.884 ebrei (una quarta parte del numero complessivo di ebrei francesi inviati a Auschwitz), compresi i bambini, che vennero poi deportati ad Auschwitz: una pagina vergognosa della storia francese. Così quando ho trovato questo libro che attraverso la storia di una bambina, Sarah, e della sua famiglia, fa rivivere gli stessi avvenimenti , non ho potuto resistere. Non scendo in dettagli per non rovinarvi la lettura. Il presente s'intreccia con il passato in un racconto struggente che lascia con il fiato sospeso. Da non perdere.
Ora aspetto che il mio adorato maritino mi procuri anche il film (in spagnolo o francese perchè al momento non hanno ancora prodotto la versione italiana)!
mercoledì 2 marzo 2011
Quando...
Quando ti svegli un mattino e ti sembra di non potercela più fare
Quando la tua unica domanda è "ma perchè proprio a me?"
Quando pensi che il mondo faccia schifo perchè un bambino a cinque anni dovrebbe pensare a giocare e non soffrire per quello che non è e che vorrebbe essere
Allora apri la porta e un raggio di sole ti accarezza il viso
Allora tuo figlio ti fa ridere
Allora incontri un'amica che ti confida i suoi problemi e le sue insicurezze e per quanto le sue, rispetto alle tue, siano preoccupazioni da niente, non ti senti più così sola e tendi a ridimensionare il tutto
Allora delle sconosciute che senti molto vicine ti tirano su di morale scrivendoti un commento sul tuo blog
Allora ti comunicano una notizia che proprio non ti aspettavi e che porterà un po' di pace e serenità nella tua vita, almeno per un po'
Quando la tua unica domanda è "ma perchè proprio a me?"
Quando pensi che il mondo faccia schifo perchè un bambino a cinque anni dovrebbe pensare a giocare e non soffrire per quello che non è e che vorrebbe essere
Allora apri la porta e un raggio di sole ti accarezza il viso
Allora tuo figlio ti fa ridere
Allora incontri un'amica che ti confida i suoi problemi e le sue insicurezze e per quanto le sue, rispetto alle tue, siano preoccupazioni da niente, non ti senti più così sola e tendi a ridimensionare il tutto
Allora delle sconosciute che senti molto vicine ti tirano su di morale scrivendoti un commento sul tuo blog
Allora ti comunicano una notizia che proprio non ti aspettavi e che porterà un po' di pace e serenità nella tua vita, almeno per un po'
Il cuore spezzato
Premessa 1: il mio cucciolo ha problemi d'udito. Purtroppo nessun otorino è ancora stato in grado di individuare il problema, o meglio, sanno che si tratta di malformazioni dell'orecchio interno che rendono difficile l'arrivo del suono al timpano ma essendo mio figlio bilingue (mio marito è spagnolo e abbiamo vissuto a lungo in Spagna) e data la sua facilità nell'apprendimento dell'inglese, i dottori non sanno più che pesci pigliare. Insomma temono che mettendogli l'apparecchio (cosa tra l'altro complicata visto la sua età e dimensioni) diventerebbe più pigro quindi ci hanno chiesto di aspettare l'inizio delle elementari per vedere se si stanca o se la sua capacità di apprendimento diminuisce. Resta il fatto che spesso Edo si deve far ripetere le cose e che dice di non sentire i cartoni.
Premessa 2: Edo ha cinque anni, è alto un metro e non arriva agli 11 kg.
Fatti:
-Qualche giorno fa.
Edo: "I miei compagni continuano a dirmi che ho il viso piccolo e le orecchie piccole."
Io: "Bhe, meno male amore, pensa se avessi il viso piccolo e le orecchie grandi... sembreresti dumbo!"
Edo sorride.
Io aggiungo "così sei proporzionato e sei bellissimo."
Edo "Sì però magari con le orecchie più grandi ci sentirei meglio!"
... E IL VUOTO S'IMPADRONÌ DI ME.
-Ieri sera.
Edo davanti allo specchio "ohoh, non mi piace la mia faccia, è troppo piccola!"
...E FU COSÌ CHE MI SI SPEZZÒ IL CUORE.
martedì 1 marzo 2011
Pasta di sale
Una decina di giorni fa abbiamo realizzato una cornice in pasta di sale con dentro una foto di Edo da regalare al NONNO per il suo compleanno. Ho avvolto la pasta di sale rimasta inutilizzata in pellicola trasparente e ieri l'abbiamo recuperata per vedere se fosse ancora possibile utilizzarla: con mia grande sorpresa è ancora come il primo giorno!!!
Visto il successo vi passo la ricetta:
FARINA
SALE FINE
COLLA VINILICA
COLORI A TEMPERA
Bisogna versare in un recipiente farina e sale in uguale quantità (io ho fatto 250 gr. e ne è venuta un bel po') e poi ci si aggiunge un cucchiaio di colla ogni 250 gr di farina e abbastanza acqua da poter lavorare l'impasto. Una volta amalgamati bene gli ingredienti si lascia riposare la pasta per circa due ore. Dopo di che si può suddividere l'impasto in palline più piccole e colorarle inserendo all'interno di ogni pallina un po' di colore a tempera e lavorandolo finchè il colore diventa omogeneo oppure lasciare la pasta tal quale ed eventualmente dipingerla alla fine. La pasta di sale è pronta e può essere usata come qualsiasi altra pasta modellabile (con stampini ecc.). A lavoro finito si può lasciare asciugare all'aria (come abbiamo fatto noi) o cuocere in forno a 60 gradi per circa 30 minuti. Una volta secchi si possono decorare ulteriormente.
Ecco cosa abbiamo prodotto noi!
Iscriviti a:
Post (Atom)