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giovedì 7 aprile 2011

La diversità spiegata ai bambini

Come vi ho anticipato ieri, da qualche giorno sto meditando su una domanda che mi ha fatto Tri mamma in commento al mio post "Io come mamma sono così".
Vi riporto la domanda di Tri: "è capitato che i miei figli mi facessero domande riguardo a bambini diversi da loro, come "perchè è seduto su quella cosa?". è pura curiosità (quando sono piccoli non hanno la malizia ne di essere cattivi ne di fare domande a bassa voce!) come quando mi chiedevano "come si chiama quel signore?". ti assicuro che non vivo bene questi momenti! tu che "la vivi dall'altra parte" cosa vorresti sentire rispondere da una mamma ai propri figli? qual'è l'atteggiamento che meno ti/vi ferisce?". È una domanda molto difficile ma che sono lieta mi sia stata fatta perchè significa che c'è gente come Tri che si pone il problema di cosa sia meglio rispondere sia per educare i suoi figli sia per la reazione che la risposta può provocare nella persona interessata.
Ieri stavo ancora riflettendo sulla domanda di Tri quando sono andata a prendere Edo alla scuola materna. Edo, per fortuna, stava disegnando e ci ha messo un po' ad accorgersi del mio arrivo.Una sua compagna mi si è avvicinata e mi ha chiesto "Perchè Edo ha 4 dita?". Io, accarezzandole i capelli e sorridendole: "Perchè è nato così tesoro, come tu sei nata con i capelli ricci e gli occhioni grandi". La bambina: "Ma la mia mamma dice che è perchè Edo ha tante malattie!". Vi giuro che mi si è gelato il sangue nelle vene. Conosco la mamma di questa bambina, l'ho anche incontrata due giorni fa e ci siamo fermate a chiacchierare del più e del meno. Insomma mai e poi mai mi sarei aspettata da lei una spiegazione del genere!!! Ma non le è venuto in mente come potrebbe rimanerci mio figlio se sua figlia andasse a dirgli che lui ha un sacco di malattie??? Sono davvero senza parole.
So che non è facile rispondere ai bambini, che spesso ti colgono impreparata e che ti arrampichi sui vetri ma piuttosto rispondi che non lo sai, che bisognerebbe chiedere alla sua mamma! Oppure scegli la strada più semplice, come faccio io: "perchè è nato così (o in altri casi "magari ha avuto un incidente")". Vi assicuro che i bambini (almeno quelli dell'età del mio o poco più) non vogliono sapere altro. La verità e la sincerità sono sempre la scelta migliore ovviamente adattate a un bambino: è inutile fargli un discorso di genetica...
Quando mio figlio mi ha chiesto per la prima volta perchè è nato con quattro dita gli ho risposto che se le è dimenticate nella pancia della mamma. Nonostante mio marito abbia disapprovato la mia spiegazione e tema che un giorno mio figlio armato di coltello mi apra la pancia per recuperare le sue dita, Edo è più che soddisfatto della mia risposta e più volte l'ho sentito girare la mia spiegazione ad altri. Fino all'anno scorso si è illuso che poi le dita mancanti sarebbero cresciute ma ora ha capito che si deve accettare così com'è. Ormai a volte addirittura io scherzo sul fatto che se dovvesse nascere un fratellino magari avrebbe 2 dita in più perchè recupererebbe quelle di Edo ma Edo ride e mi dice "ma no mamma, ormai le mie restano nella tua pancia, il fratellino nasce con cinque!". Col tempo poi ho iniziato a fargli notare che tanti cartoni animati hanno quattro dita in modo da farlo sentire importante e gli ho spiegato che tutti siamo diversi e che il mondo è bello proprio per questo. Che mondo noioso sarebbe se fossimo tutti uguali!!! Ho cercato di spiegargli che nessuno è perfetto, che tutti abbiamo qualcosa che non va se non fisicamente caratterialmente e ho cercato di portargli come esempio persone a lui vicine: io ho lo sterno più alto da un lato che dall'altro, le orecchie internamente diverse, un taglio nella mano destra (dovuto ad una caduta a 3 anni con in mano un bicchiere) che ogni tanto mi causa problemi, evito il latte perchè sono stata intollerante per un breve periodo e sono cieca come una talpa; suo papà è allergico e anche lui ha problemi con la vista(ed è scorbutico :D ); mia cugina è celiaca; mio fratello ha un occhio pieno di cicatrici a causa di un incidente...insomma tutti abbiamo qualcosa di "diverso". Adesso poi che si è reso conto che disegna meglio del 99% dei suoi amici ha capito che non è il numero delle dita quello che conta.
Anche a me è capitato che Edo ancora piccolo deridesse un signore senza braccia. Ne ero rimasta sconvolta e la mia risposta era stata molto secca, tanto da spegnergli il sorriso: "Ti piacerebbe che ridessero di te perchè hai quattro dita???". All'epoca mi ero poi pentita di averlo messo davanti alla realtà ma ora credo che gli sia servito, non ho più sentito un commento o una risata fuori posto.
Sono convinta che il pregiudizio non sia innato nei bambini ma sia la conseguenza dell'educazione che hanno ricevuto quindi credo che la strada migliore sia insegnare ai bambini la tolleranza ed il rispetto, il resto verrà da sè.
Detto ciò, io sono contenta quando sono i bambini a venire direttamente da me a chiedere spiegazioni e mi piace un sacco vederli andare via con la faccia soddisfatta perchè finalmente si sono tolti un dubbio.
Cara Tri mamma, non so se il mio post ti sarà di qualche aiuto ma sono certa che da persona sensibile che sei saprai trovare le parole migliori.

20 commenti:

  1. Io anche sono dell'idea che bisogna tranquillamente affrontare la qustione, spiegando ad ogni domanda.
    Non prevenendo la domanda, solo essere disponibili alla spiegazione alla loro portata.

    Bimba qualche tempo fa mi ha detto di aver paura di un bimbo negretto. E io le ho detto: "Guarda, Bimba, é uguale a te, solo che sembra fatto di cioccolato!"

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  2. @Corie: anch'io ho dato la stessa spiegazione a Edo su un suo compagno di scuola di colore...solo che poi temevo lo morsicasse vista la passione di Edo per il cioccolato :D

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  3. Grazie sunshine, per questo utilissimo post.
    Hai ragione su tutto, meglio spiegare subito, semplicemente.
    A me è capitato proprio qualche giorno fa al parco. Il mio dimezzo vede un bambino senza mano. Corre a dirmelo indicandolo a voce alta e poi lo grida al suo fratello maggiore tutto eccitato da questa stranezza.
    Io ci sono rimasta male , dapprima l'ho sgridato gli ho detto di non urlare che al bimbo non avrebbe fatto piacere e poi ho risposto come dici tu. E' nato così. E hai ragione si è accontentato e non ha fatto altre domande

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  4. @tris: ops...per un attimo ti ho confusa con tri mamma... Credo che prima o poi succeda a tutti che il proprio figlio veda una persona "diversa" e la sua reazione non sia come noi mamme ce l'aspettavamo. Tutto sta nel come rispondiamo noi a quella reazione, se facciamo finta di niente o come hai fatto tu ci prendiamo la briga di spiegare e far notare che la persona in questione può sentirsi ferita: brava!

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  5. Credo che in molte di noi mamme dovremmo prenderti ad esempio.....

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  6. Anch'io sono dell'idea che ai bambini vada raccontata la verità, in maniera adeguata alla loro età, ovvio. Innanzitutto così imparano ad convivere da subito, piano piano, con la realtà delle cose e poi se sanno che non gli racconteremo bugie, di noi si fideranno sempre e questo è importantissimo.
    I bambini sono naturalmente incuriositi da ciò che è "diverso", io cerco di spiegare loro, semplicemente, come stanno le cose e il più delle volte sono contenti della mia spiegazione.
    Per un bambino portatore di una qualche "diversità" che sia il colore della pelle o una caratteristica fisica, può essere penoso sentirsi troppo spesso al centro dell'attenzione per la sua peculiarità. Questo non lo possiamo cambiare, ma se lui ci sa al suo fianco, sereni e sinceri, pronti a sostenerlo sempre, gli sarà di aiuto nei momenti inevitabilmente difficili. Fatico a spiegarmi in poche righe e con un bebè lunatico in braccio, spero di esserci riuscita, almeno un poco.

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  7. CIao! io ho un problema "laterale" ovvero sto cominciando di introdurre nelle testoline dei miei bimbi lìidea che il patatino sarà un po' diverso! loro son piccoli e accettano tutto con grande naturalezza, tanto che l'altro giorno al centro di fisioterapia la strega è andata da una mamma con una bambina sulla carrozzella e le ha detto "ciao! lo sai che anche mio fratello non cammina!" un po' esagerato ma ci raffineremo strada facendo!

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  8. Grazie per l'insegnamento cara!
    Io credo che la sensibilità ai bambini vada insegnata come tante altre cose....

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  9. @sei: ti sei spiegata perfettamente. Un bacione al piccolo lunatico :D
    @Ester: e già, esiste anche questa variante: spiegarlo ai fratelli. Ho una amica che ha una bimba sindrome di down e un figlio dell'età del mio e il bimbo fa i capricci perchè voleva essere anche lui sindrome di down!!!
    @madamadorè: ben detto! Spero ti sia passato il mal di testa e magari anche un po' di sonno... :-)

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  10. Purtroppo la sensibilità o ce l'hai o altrimenti non ti viene e quella mamma che ha detto quelle cose di Edo alla sua bambina direi che non ne è per niente provvista. Sono d'accordo con te su tutta la linea. La sincerià paga sempre anche perchè se mentissimo e poi loro crescendo se ne rendono conto perderemmo la cosa più importante: la loro fiducia. Non sia mai...
    Un bacione

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  11. un sincero GRAZIE.
    i miei bambini, anche se mi coglieranno di sorpresa, non mi troveranno più impreparata!
    un grosso bacio a Edo... ma non è che fa come il mio Ben5 che se lo cancella, vero?

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  12. @lamammaèsempre: che bello rivederti qui, mi sei mancata!!! Ieri mi hanno confermato che la mamma della bambina in questione è una testa di cavolo (per essere fini). Bacio
    @tri mamma: grazie a te! Edo e i baci...che dire... dipende da chi glieli da!!! In realtà no, non se li cancella ma se la persona in questione non è di suo gradimento proprio non se li fa dare... I miei invece (per il momento) gli piacciono molto :D Però mi ricordo che mio fratello si puliva proprio, anche quando a baciarlo era mia mamma e aggiungeva pure "bleah! Che schifo!!!".

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  13. E' stato bello leggere questo post e sapere che, le spiegazioni che do alle mie figlie non feriscono gli altri. Ho sempre deto loro la verità, oppure ammesso di non sapere, quando era realmente così. Sono "attratte" dalle persone su sedia a rotelle o da quelle che hanno problemi di deambulazione.
    Ho una zia affetta da sclerosi che è sulla sedia e loro da piccolissime riducevano tutto a "è come Tante Ingrid", il papà di una compagna ha anche lui la sclerosi e cammina molto male, si ferma spesso ed e spesso troppo stanco per fare quello che fanno gli altri genitori, loro hanno capito che purtroppo può succedere, che noi siamo fortunatissimi ad essere sani e che bisogna redere la vita, di chi è meno fortunato, più piacevole possibile... soprattutto proteggendoli da certa gentaglia.
    Così C ed A sono quasi saltate alla gola di un bimbo che derideva una banbina per i suoi occhiali... col tempo diventeranno più diplomatiche, spero, ma per ora mi va bene così.

    Le domande me le hanno fatte su una bambina down, chiedendomi se avesse qualcosa ai denti perchè non pronunciava bene le parole... la minore ha sentenziato "si vede che si è dimenticata la dentiera in bagno come il nonno"... quando ho smesso di ridere ho cercato di dare una spiegazione adatta alla loro età.

    Invece non avevo mai considerato il "problema" della diversità di colore. Ricordo C al nido aveva due compagne di nome Teresa e una era di colore, ma lei la definiva Teresa Ricciolina.

    buona giornata,
    Monica

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  14. @Mo:)le tue bimbe sono molto sensibili e ben educate, complimenti! Buona giornata anche a te

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  15. Che bella mamma che sei...
    grazie per questo post meraviglioso.

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  16. Più ti leggo e più mi piaci :) a prestissimo!!

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  17. bellissimo post, lo leggo solo ora...

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  18. cara Sunshine,

    sei una mamma forte e stupenda...
    non riuscivo a capire la recensione del VdL di questa settimana (Cosa ti manca per essere felice?) e ho cercato una spiegazione. leggendo questo post mi sono incazzata (con la mamma della compagna di scuola) e commossa. credo profondamente che ogni diversità sia una ricchezza e sto cercando di insegnare questo alle mie figlie... non a caso molti dei libri che propongo a mia figlia ruota proprio attorno a questo argomento (nel paese della pulcette per es.)
    io credo proprio che Edo abbia una mamma davvero speciale!

    Smile

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  19. Ciao! Mi sto avventurando nel mondo di voi blogger affermati appena da una settimana, ho un bimbo meraviglioso con sindrome di down e capisco perfettamente cio che dici. Anche io come te penso che i figli sono il nostro prodotto, li cresciamo a nostra immagine e quindi se si riesce ad educarli al fatto che la iversità è normale allora il mondo davvero può essere, non dico migliore, ma un pò sarebbe un traguardo. Ti aspetto nel mio blog per conoscerci un pò, io ti seguirò! coloridellamore.blogspot.it

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